Francesco De Santis ci illustra le ultime novità.
Si è svolto il 2 ottobre 2025 il tavolo della trattativa tra ARAN e organizzazioni sindacali per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022–2024, contratto scaduto dal 31 dicembre 2021, che interessa circa 400 mila lavoratrici e lavoratori del comparto.
L’ARAN ha presentato un testo aggiornato contenente alcune novità di rilievo. Tra queste, l’incremento del fondo per lo straordinario a carico della contrattazione decentrata negli enti senza dirigenza, la riclassificazione di alcune materie come soggette ad atto unilaterale, l’aumento del valore minimo delle indennità di servizio esterno e delle condizioni di lavoro di due euro, l’abrogazione della disciplina dello straordinario elettorale per il personale titolare di EQ e una parziale revisione della malattia per il personale a tempo determinato.
Inevitabilmente la discussione si è spostata sulla parte economica, vero nodo per arrivare alla sottoscrizione del contratto collettivo nazionale.
Negli interventi si è sottolineato il tema delle basse retribuzioni nel comparto delle funzioni locali, le lavoratrici e i lavoratori meno pagati di tutta la pubblica amministrazione, è diventato centrale nel dibattito pubblico. Allo stesso tempo si è affermato con chiarezza che i dipendenti del comparto non possono più attendere e si è chiesto risposte concrete rispetto alla proposta di anticipo delle risorse del triennio 2025-2027 e di avere riscontro alle ripetute affermazioni del Ministro Zangrillo circa lo stanziamento di risorse per il fondo di perequazione che dovrebbe essere destinato prioritariamente a quegli enti che non hanno la possibilità di avvalersi delle opportunità previste dal decreto PA.
I sindacati hanno espresso osservazioni critiche su più punti. Si è detto contrari all’uso delle risorse decentrate per lo straordinario, alla possibilità di applicare nuovi atti unilaterali e alle modifiche peggiorative del regime di malattia e comporto.
Sull’aumento delle indennità di servizio esterno non si è pregiudizialmente contrari, ma si teme un assorbimento eccessivo delle risorse decentrate già limitate.
I sindacati hanno chiesto inoltre all’Aran di predisporre un quadro esaustivo di tutte le risorse disponibili, in modo da avere tutti gli elementi di valutazione disponibili in vista della prossima riunione che è stata fissata per il 14 ottobre.