di Stefano MANINA
Nei giorni scorsi il Dipartimento della Funzione Pubblica ha approvato e pubblicato le nuove Linee Guida 2025 sul Piano Integrato di Attività e di Organizzazione (PIAO) che rappresentano l’indirizzo metodologico rivolto a tutte le amministrazioni, con particolare rilevanza per gli enti locali, finalizzato a fornire un supporto pratico e aggiornato nella predisposizione e gestione del Piano.
A esse si vanno ad aggiungere anche i relativi 4 Manuali operativi destinati ai Ministeri, alle Regioni, ai Comuni e alle Province che dettagliano aspetti applicativi, format, esempi e strumenti personalizzati per comparto.
I documenti, elaborati dall’Osservatorio nazionale del lavoro pubblico, sono il risultato di un approfondito lavoro basato su un approccio partecipato ed evidence-based.
Sono stati definiti a valle di attività di analisi e monitoraggio dei PIAO adottati, di incontri e laboratori con gli enti interessati, e hanno l’obiettivo di supportare le amministrazioni nel superamento delle criticità rilevate in sede di prima attuazione dello strumento.
La finalità delle Linee Guida è appunto quella di
orientare in modo non prescrittivo l’elaborazione di un PIAO di qualità,
semplificare e integrare strumenti, processi e soggetti della programmazione,
rafforzare l’orientamento al “Valore Pubblico”,
promuovere l’effettiva integrazione tra performance, anticorruzione, trasparenza, organizzazione, competenze, fabbisogni e innovazione
Tra le principali novità apportate troviamo:
– integrazione sostanziale fra obiettivi di performance, prevenzione della corruzione e trasparenza, programmazione economico-finanziaria, salute organizzativa e risorse umane, in un’unica logica orientata agli impatti e al valore pubblico generato;
– rafforzamento della selettività degli obiettivi: priorità a pochi obiettivi strategici e misurabili, direttamente funzionali ai bisogni della collettività e agli indirizzi di mandato, superando approcci frammentari o autoreferenziali;
– nuovo focus metodologico sulla partecipazione strutturata, sia interna (politico, dirigenza, funzionari) sia esterna (stakeholder, cittadini, altri enti);
– maggiore attenzione al raccordo fra PIAO e altri strumenti di programmazione, con riduzione di duplicazioni e adempimenti e valorizzazione delle sinergie trasversali;
– introduzione del ciclo completo: dalla programmazione (PIAO) alla rendicontazione annuale (Report integrato sul PIAO).
Nel dettaglio dei contenuti, le Linee guida si concentrano:
a) sul processo di predisposizione del PIAO. Il processo è stato articolato in 7 fasi:
Attività preparatorie: condizioni abilitanti, commitment politico e gruppo di lavoro integrato;
Fase 2: Analisi strategica e mappatura degli stakeholder;
Fase 3: Identificazione del VP e delle strategie (obiettivi strategici e indicatori pluriennali) per conseguirlo;
Fase 4: Definizione degli obiettivi di performance e anticorruzione. Integrazione con la programmazione economico-finanziaria. Integrazione con la gestione dei rischi;
Fase 5: Definizione degli obiettivi di sviluppo organizzativo e professionale;
Fase 6: Monitoraggio e valutazione, rendicontazione e comunicazione;
Fase 7: Manutenzione, riesame e aggiornamento del PIAO.
b) sui soggetti e i relativi ruoli di coloro che partecipano al processo di predisposizione del PIAO.
Invece i singoli Manuali operativi hanno una struttura coerente con quella del PIAO articolandosi in capitoli corrispondenti alle Sezioni e Sotto Sezioni individuate dal DM 30 giugno 2022, n. 132, onde consentire una predisposizione guidata del documento.
I quattro Manuali operativi presentano i seguenti contenuti operativi:
a) “architettura di programmazione e controllo” contestualizzata per tipologia di PA;
b) “vademecum” di contenuti utili per predisporre ogni Sotto Sezione del PIAO;
c) “cassetta degli attrezzi” composta da guide alla programmazione, format, tassonomie ed esempi di indicatori, buone pratiche.
IN ALLEGATO
LE NUOVE LINEE GUIDA
I MANUALE OPERATIVO PER I COMUNI










