di Stefano MANINA
Come è noto e come gli operatori e i Comandi di Polizia Locale vanno a ripetere da diversi anni in tema di sicurezza stradale uno degli argomenti più urgenti da affrontare anche dal punto di vista normativo è quello riguardante la sicurezza degli utenti deboli della strada e più in generale di tutti gli utilizzatori dei veicoli di mobilità sostenibile.
Dalla pandemia in avanti infatti lo sviluppo tecnologico e commerciale e l’apprezzamento dei cittadini per questa tipologia di mezzo di trasporto individuale veloce, economico, e ha volte incentivato da diverse forme di bonus e agevolazioni ha portato ad una vera invasione specie nei centri urbani di biciclette, biciclette elettriche, o a pedalata assistita, monopattini, ausili per disabili, quadricicli leggeri minicar etc.
Il tutto senza che le infrastrutture stradali fossero adeguate specie nei centri abitati a consentire una mobilità leggera in sede separata con conseguente commistione di categorie di veicoli sulle strade urbane, che gli utenti della strada fossero minimamente avvisati e resi consapevoli della pericolosità di tali nuovi veicoli e soprattutto prendendo alla sprovvista il legislatore che con tempi inevitabilmente più lenti dello sviluppo commerciale e sociale sta faticosamente rincorrendo lo stato di fatto.
E nemmeno la Legge 177/2024 nonostante gli annunci e i propositi è riuscita ad oggi a disciplinare la materia in modo efficace ed organico con la conseguenza che le statistiche relative a incidenti lesioni e decessi da parte degli utilizzatori di tali tipologie di veicoli sono in costante e preoccupante crescita.
E più indietro di tutti pare essere rimasta la disciplina dei velocipedi e delle biciclette anche elettriche.
Tuttavia come si legge sul sito Anci in un comunicato stampa Del 9 dicembre scorso i Sindaci consapevoli di questo grave problema auspicano e stanno lavorando per intervenire in modo determinato e rapido per porvi rimedio.
Per far ciò è stata presentata una proposta di legge a firma di Roberto Pella con la quale si vuole affrontare un tema considerato delicato non solo per l’attività amministrativa ma anche per i cittadini, alla luce dei dati sull’incidentalità in ambito urbano ed extraurbano.
Il tutto raccogliendo le istanze e i suggerimenti operativi degli addetti ai lavori al fine di integrare nel testo già presentato in Parlamento.
Così infatti ha dichiarato proprio il vicepresidente di Anci Roberto Pella, intervenendo al Tavolo di Coordinamento dei Comandanti della Polizia Locale, dove ha illustrato la Proposta di legge di sua iniziativa sulle modifiche al Codice della Strada in materia di identificazione e circolazione dei velocipedi e di sicurezza dei ciclisti.
Alla riunione erano presenti i comandanti dei Comandi di Polizia Locale di Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Torino, Trieste, Venezia e Verona nonché l’ex prefetto Roberto Sgalla, che si è a lungo occupato del tema sicurezza e Eugenio Amorosa per anni comandante della polizia stradale in diverse città.
Secondo il relatore Il testo che è stato scritto grazie alla preziosa collaborazione del Prefetto Roberto Sgalla e di altri rappresentanti istituzionali e tocca un tema su cui Anci e i sindaci sono impegnati da tempo per salvaguardare le vite umane, visto che ogni anno muoiono in incidenti stradali più di 3 mila persone, con una incidenza in crescita tra i pedoni e gli utenti di biciclette – anche elettriche.
In concreto la proposta di legge introduce alcune importanti novità regolatorie, ad iniziare dall’obbligo del casco per chi svolge attività sportiva (purtroppo solo per loro echi scrive non comprende perché non per tutti i ciclisti) e dell’uso delle luci posteriori da tenere accese anche di giorno.
Importante anche la novità, mutuata dall’esperienza dei Paesi scandinavi, di prevedere non più la marcia ‘in fila indiana’ dei ciclisti su strada in area extraurbana, ma di permettere quella a gruppi ridotti di massimo dieci persone, così da agevolare le manovre di sorpasso da parte delle automobili.
Vengono, infine, introdotti un codice identificativo sui telai delle biciclette per favorire l’identificazione dei proprietari e una serie di domande relative alla conduzione delle biciclette nei test per il conseguimento delle patenti di guida.
Nel comunicato stampa si legge che fortunatamente dal confronto coi comandanti sono emerse numerosi suggerimenti e proposte operative per integrare l’articolato di legge, anche alla luce dell’esperienza del ruolo sempre più crescente della polizia locale sul fronte della sicurezza stradale…… Se son rose fioriranno.
Inoltre nel corso del Tavolo di Coordinamento è stato anche affrontato il tema della modifica dell’art. 9 del Codice della Strada, in vigore dallo scorso aprile che ricordiamo semplifica le procedure di autorizzazione per le competizioni sportive su strada, sia con veicoli che di tipo atletico andando a ridefinire le competenze istituzionali in base al tipo di strada e all’estensione territoriale dell’evento, introducendo termini per il rilascio dei nulla osta chiarendo infine le modalità di sospensione temporanea della circolazione.
Di seguito il link per leggere il comunicato stampa Anci.










