Decreto semplificazioni

ANCI Nazionale

L’ANCI pubblica una nota esplicativa sugli argomenti di interesse per i Comuni.

Di Michele Mavino

L’ANCI ha pubblicato una nota esplicativa, destinata ai Comuni, sulle materie di interesse contenute nella L. 182/2005 di recente pubblicazione, i cui scopi dichiarati sono la semplificazione amministrativa e la digitalizzazione dei procedimenti.

Particolarmente rilevante è la riduzione a sei mesi del termine per l’annullamento d’ufficio dei provvedimenti amministrativi, intervenendo sull’art. 21-nonies della legge n. 241/1990. La scelta del legislatore rafforza la tutela dell’affidamento legittimo dei privati e impone alle amministrazioni una maggiore tempestività nell’esercizio dell’autotutela. Per i Comuni ciò comporta la necessità di affinare i controlli istruttori in fase di rilascio dei titoli, poiché il potere di rimozione successiva degli atti viene ulteriormente compresso nel tempo, salvo i casi di provvedimenti fondati su condotte penalmente rilevanti accertate con sentenza definitiva

Sul versante delle attività economiche, le modifiche alla disciplina dell’autoriparazione e al canone patrimoniale di concessione vanno lette in chiave di semplificazione degli adempimenti formali e di riduzione dei costi indiretti per le imprese. L’estensione dell’esenzione dal canone anche alle targhe di cantiere, entro il limite dimensionale dei 5 mq, introduce un elemento di maggiore coerenza con le esigenze operative delle attività produttive, con ricadute positive anche sull’attività di controllo comunale, chiamata ora a distinguere con maggiore precisione tra insegne, targhe e altre forme di comunicazione visiva.

Di notevole interesse pratico è l’intervento sull’art. 20 del Codice della strada, che consente alle strutture alberghiere di ottenere concessioni temporanee di suolo pubblico per aree di parcheggio e carico/scarico bagagli. La norma, pur restando subordinata ai limiti strutturali e funzionali della rete viaria, introduce un margine di flessibilità che richiederà un attento bilanciamento tra esigenze economiche, fluidità della circolazione e tutela della sicurezza stradale, ambito nel quale il ruolo della polizia locale resta centrale.

Ampio spazio è dedicato alla disciplina degli spettacoli dal vivo, con la stabilizzazione del modello fondato sulla SCIA per eventi fino a 2.000 partecipanti. La norma chiarisce contenuti, effetti e poteri di controllo successivi dell’amministrazione, riproducendo in larga parte la disciplina generale della SCIA ma con specificazioni settoriali. Ne emerge un sistema che privilegia la responsabilizzazione del privato e il controllo ex post, senza tuttavia comprimere le prerogative dell’ente nei casi di carenza dei requisiti o di dichiarazioni mendaci, anche oltre il termine ordinario di sessanta giorni.

Non meno rilevanti sono le disposizioni in materia di dehors, che prorogano i titoli emergenziali fino al 30 giugno 2027 e concedono un più ampio margine temporale per l’esercizio della delega legislativa di riordino. La norma recepisce le esigenze di gradualità espresse dagli operatori economici e dagli enti locali, introducendo criteri che tengono conto del necessario tempo di adeguamento in caso di diniego dei titoli paesaggistici o edilizi, con evidenti riflessi sull’attività di vigilanza urbanistico-amministrativa.

Sul piano della pubblica sicurezza, il trasferimento di competenze autorizzatorie dal Ministero dell’interno ai prefetti e la revisione dei termini procedimentali per i locali di pubblico trattenimento segnano un riassetto significativo delle responsabilità. È particolarmente rilevante la conferma dell’esclusione del silenzio assenso per i procedimenti che incidono sulla pubblica sicurezza e sull’incolumità pubblica, riaffermando un principio di cautela che mantiene un presidio forte in settori sensibili quali discoteche, sale da ballo e commercio di oggetti preziosi.

Condividi questo articolo!