Appalti pubblici di videosorveglianza e tecnologia

Libro

Una “regia” del ragionamento del RUP, del dirigente, del funzionario, del segretario comunale, del professionista e dell’impresa.

Il nuovo volume di Luca Leccisotti nasce con una missione molto chiara: offrire agli operatori dei contratti pubblici non l’ennesimo commentario al Codice, ma uno strumento di guida mentale e operativa, capace di orientare il modo di pensare le procedure, prima ancora che il modo di scriverle.

In un quadro normativo profondamente ridisegnato dal d.lgs. 36/2023 e dal correttivo 209/2024, il libro si propone come “regia” del ragionamento del RUP, del dirigente, del funzionario, del segretario comunale, del professionista e dell’impresa. Non si limita a esporre la dottrina, ma costruisce veri e propri percorsi decisionali: partendo dalla qualificazione dell’appalto, passando per la scelta della procedura, arrivando alla gestione delle zone grigie (affidamenti diretti, rotazione, soccorso istruttorio, gestione delle commissioni, varianti, risoluzioni, appalti tecnologici come la videosorveglianza). Ogni snodo è pensato per rispondere alla domanda che conta davvero: “Come devo ragionare per arrivare a una soluzione giuridicamente corretta e operativamente sostenibile?”.

Elemento di forte rilievo – che la rivista può legittimamente valorizzare – è la prefazione affidata a un sostituto procuratore della Repubblica. È un segnale di campo molto preciso: l’opera è concepita anche come presidio di prevenzione del rischio, in un’area in cui lo sconfinamento dall’errore amministrativo alla responsabilità contabile e penale può essere rapido. Il magistrato qualifica il volume come guida concreta per ridurre gli spazi di incertezza e gli errori che incidono sulla legittimità delle procedure e, in prospettiva, sulla posizione personale di chi firma.

Gli output attesi dal libro non si esauriscono dunque nella mera “conoscenza del Codice”, ma riguardano la trasformazione dei comportamenti decisionali. La struttura del testo, volutamente “smart”, è costruita per funzionare quasi come una programmazione del ragionamento giuridico: capitoli brevi, quesiti impliciti, schemi logici e rimandi mirati a ANAC, giurisprudenza e prassi, guidano il lettore a scomporre il problema, a selezionare i profili rilevanti, a scegliere la soluzione più equilibrata tra legalità, efficienza e responsabilità. Non è solo spiegato “cosa dice la norma”, ma viene suggerito come impostare mentalmente la questione, quali passaggi non saltare, quali errori evitare.

In questa chiave, il volume si presenta come una sorta di “neuro-programmazione giuridica” per gli operatori degli appalti: non un repertorio di formule precompilate, ma un training continuo al metodo, che spinge il lettore a interiorizzare sequenze logiche e cautele argomentative. Il risultato atteso è duplice: da un lato, decisioni più robuste sul piano della legittimità e meglio difendibili in sede di controllo o contenzioso; dall’altro, una maggiore capacità degli uffici di governare la complessità dei contratti pubblici, soprattutto nelle filiere a forte contenuto tecnologico (come la sicurezza urbana digitale), dove norma, tecnica e responsabilità si intrecciano in modo particolarmente serrato.

Per una rivista di settore, il libro di Leccisotti può essere presentato come uno strumento di nuova generazione: non il classico volume da citare in nota a piè di pagina, ma un manuale da tenere aperto mentre si redige una determina a contrarre, un disciplinare di gara, un capitolato di videosorveglianza o un provvedimento di modifica in corso d’esecuzione. La missione dichiarata è quella di ridurre la distanza, spesso abissale, tra il linguaggio della dottrina e il tavolo di lavoro degli uffici; gli output, misurabili sul campo, sono procedure meglio strutturate, motivazioni più consapevoli e una più solida “difesa preventiva” degli atti e delle scelte gestionali.

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