Banche dati istituzionali

L’accesso ingiustificato può costare il posto di lavoro al dipendente pubblico.

Di Giuseppe Vecchio

Con la sentenza n. 26046/2025, la Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento disciplinare senza preavviso di un dipendente dell’INPS, riconosciuto responsabile di accessi reiterati e non giustificati alle banche dati istituzionali.

L’amministrazione aveva accertato che l’interessato aveva effettuato 38.447 accessi al sistema informatico, di cui 201 estrazioni di posizioni contributive, in assenza di qualsivoglia esigenza di servizio e durante l’orario lavorativo. La condotta, secondo la Corte, non si esauriva in un uso improprio dello strumento informatico, ma si caratterizzava per un intento doloso di diffusione di dati riservati a terzi direttamente o indirettamente, anche attraverso la concessione dell’uso delle proprie credenziali.

La Suprema...

Questo è un contenuto riservato.
Per visualizzarlo, è necessario effettuare l\'accesso.
Se non hai un account e vuoi essere inserito nella nostra lista di attesa, avvia una conversazione con la chat nella nostra pagina Home.
Home