Pubblicato il Decreto con le limitazioni per il traffico pesante relativo all’anno entrante, con alcune novità.
Di Michele Mavino
Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 12 dicembre 2025 (DM n. 325) sui divieti di circolazione per l’anno 2026 si inserisce nel solco della disciplina ormai consolidata attuativa dell’art. 6 del Codice della strada, confermandone l’impostazione di fondo ma introducendo, al tempo stesso, un articolato sistema di agevolazioni, esenzioni e deroghe volto a contemperare le esigenze di sicurezza della circolazione con quelle di funzionalità del sistema dell’autotrasporto.
Sotto il profilo generale, il provvedimento ribadisce il principio per cui, nei periodi di maggiore intensità del traffico – in particolare nei giorni festivi e in quelli caratterizzati da prevedibili criticità – la circolazione dei veicoli e complessi di veicoli di massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate deve essere limitata sulle strade extraurbane, al fine di ridurre i rischi per la sicurezza stradale e migliorare la fluidità della circolazione. In tal senso, il calendario dei divieti allegato al decreto si presenta particolarmente dettagliato e calibrato sui diversi periodi dell’anno, con una modulazione oraria più restrittiva nei mesi estivi, coerente con l’aumento dei flussi turistici.
Di rilievo è l’ampiezza dell’ambito applicativo, che include non solo i veicoli adibiti al trasporto di cose in senso stretto, ma anche i veicoli eccezionali e i trasporti in condizioni di eccezionalità, ancorché muniti di autorizzazione ex art. 10 C.d.S. Ciò conferma come l’autorizzazione al trasporto eccezionale non abbia carattere assoluto, ma debba sempre coordinarsi con le esigenze generali di sicurezza e con i divieti temporanei di circolazione, salvo le specifiche deroghe previste.
Particolarmente articolato risulta il sistema delle agevolazioni territoriali, in favore dei veicoli da e verso l’estero, nonché di quelli diretti o provenienti dalla Sardegna e dalla Sicilia. In tali casi, il decreto introduce posticipazioni dell’inizio del divieto o anticipazioni del termine, riconoscendo le peculiarità logistiche e infrastrutturali delle tratte transfrontaliere e insulari. Analogamente, il capitolo dedicato al trasporto intermodale evidenzia una chiara scelta di politica dei trasporti, volta a favorire l’integrazione tra modalità stradale, ferroviaria e marittima, consentendo deroghe mirate purché adeguatamente documentate.
Un altro profilo di interesse è rappresentato dall’elencazione puntuale delle categorie di veicoli esentati e delle tipologie di merci escluse dal divieto. Il decreto, in linea con la prassi degli anni precedenti, tutela in via prioritaria i servizi essenziali e di pubblica utilità (forze di polizia, protezione civile, nettezza urbana, servizi energetici), nonché il trasporto di merci deperibili, animali vivi e prodotti indispensabili per la continuità delle filiere produttive e sanitarie. In questo contesto, l’obbligo di apposizione dei cartelli indicatori verdi assume una funzione centrale per l’attività di controllo su strada, consentendo agli organi accertatori una immediata verifica visiva delle condizioni di legittimità della circolazione in deroga.
Sul piano procedurale, il decreto dedica ampio spazio alle deroghe prefettizie, disciplinando in modo analitico sia i casi di ammissibilità sia le modalità di presentazione delle istanze e di rilascio delle autorizzazioni. La centralità attribuita alle Prefetture – Uffici Territoriali del Governo conferma il ruolo di queste ultime quali autorità di sintesi tra esigenze economiche, sicurezza della circolazione e tutela del territorio, con valutazioni che devono tener conto non solo dell’urgenza del trasporto, ma anche delle caratteristiche delle infrastrutture e delle condizioni di traffico previste.
Di particolare attualità è infine la disciplina speciale introdotta per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano-Cortina 2026, che consente la circolazione in deroga dei veicoli muniti di apposito lasciapassare olimpico. Tale previsione rappresenta un esempio significativo di adattamento flessibile della normativa ordinaria a eventi di rilevanza internazionale, nel tentativo di garantire il regolare svolgimento delle attività logistiche senza compromettere la sicurezza stradale.










