Annotazione ed autodichiarazione da parte di cittadini extra UE.
Di Michele Mavino
La nota ACI-PRA Prot. n. 6290/25 interviene su una questione apparentemente settoriale ma di rilevante impatto pratico, chiarendo in modo significativo l’ambito di applicazione della dichiarazione sostitutiva di atto notorio per l’annotazione della perdita di possesso dei veicoli nel Pubblico Registro Automobilistico, con specifico riferimento ai cittadini extra-UE regolarmente soggiornanti in Italia.
Sotto il profilo sistematico, la comunicazione segna un superamento di un’impostazione restrittiva di natura meramente amministrativa, risalente al Testo Unico PRA del 2013, che aveva escluso i cittadini extracomunitari dall’utilizzo dell’autocertificazione per la perdita di possesso, richiamando in modo estensivo l’art. 3 del DPR n. 445/2000. Tale interpretazione, nel tempo, aveva prodotto effetti distorsivi sul piano operativo, determinando trattamenti differenziati non sempre giustificabili alla luce del quadro normativo complessivo.
La nota si colloca, invece, in un’ottica di riallineamento ai principi di parità di trattamento e semplificazione amministrativa, valorizzando il fatto che i cittadini extra-UE regolarmente soggiornanti sono titolari di diritti equiparabili a quelli dei cittadini italiani in numerosi procedimenti amministrativi, come già affermato dal legislatore e dalla giurisprudenza amministrativa. In questo senso, il richiamo al parere favorevole dell’Amministrazione centrale rafforza la solidità giuridica dell’orientamento espresso da ACI-PRA.
Dal punto di vista operativo, il chiarimento assume particolare rilievo perché elimina la necessità di modelli “speciali” o di procedure differenziate per i cittadini extra-UE, consentendo l’utilizzo dei modelli ordinari di dichiarazione sostitutiva di perdita di possesso già in uso. Ne deriva una semplificazione concreta dell’attività degli sportelli PRA e STA, con riduzione del rischio di errori, disomogeneità territoriali e contenzioso amministrativo.
È inoltre apprezzabile l’impostazione prudente ma evolutiva adottata dalla nota, che non modifica formalmente il quadro normativo primario, ma ne propone una lettura costituzionalmente orientata, coerente con i principi di uguaglianza sostanziale e buon andamento dell’azione amministrativa. Tale approccio appare in linea con le più recenti politiche di digitalizzazione e semplificazione, che mirano a ridurre gli oneri documentali non strettamente necessari.










