Niente pubblicazione in chiaro delle valutazioni individuali.
Di Stefano Manzelli
La privacy blocca la pubblicazione in chiaro delle valutazioni individuali sul sito comunale. Lo ha chiarito il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento n. 204 del 10 aprile 2025, censurando la scelta di un ente locale che aveva pubblicato all’albo pretorio online i giudizi analitici sulle performance dei propri dipendenti, comprensivi di generalità e punteggio. Il comune giustificava la diffusione con il richiamo ad un regolamento municipale. L’autorità, invece, ha precisato che la base giuridica non può essere rinvenuta in fonti regolamentari locali quando la disciplina della trasparenza è già oggetto di regolazione uniforme a livello nazionale e europeo. Nella parte conclusiva, il collegio ricorda che la disciplina sulla trasparenza – in particolare il d.lgs. 33/2013 – richiede la pubblicazione dei dati sulla distribuzione dei premi in forma aggregata e non nominativa, e che quindi non trova applicazione al caso di specie il regime di conoscibilità dettagliato richiesto in alcune circostanze dalla normativa. La pubblicazione nominativa delle delibere comunali contenenti dati personali, ha quindi rappresentato una diffusione dei dati personali in assenza di un’idonea base giuridica.