E’ violazione di privacy riportare sull’ordine di servzio i motivi di assenza del dipendente.

di Stefano MANINA

Rendere pubblici attraverso l’ordine di servizio dati personali anche di natura sensibile derivati e relativi ai motivi dell’assenza dal lavoro di un dipendente può costare caro al datore di lavoro in quanto può costituire violazione della privacy.

Questo è quello che ha sancito il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento n. 363 del 23 giugno 2025, che ha sanzionato una società.

Ma con tutta evidenza il concetto può essere traslato anche in una Pubblica Amministrazione e, parlando di ordine di servizio, non può che venire in mente il brogliaccio cartaceo o elettronico che sia con riportati i turni e gli ordini di servizio della polizia locale di norma a firma del Comandante del Corpo.

Nell’occhio...

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