Scatta l’effetto boomerang con il reclamo privacy

Di Stefano Manzelli

Senza cartelli dettagliati e informative ad hoc le sanzioni in materia di rifiuti elevate dalla polizia locale agli zozzoni vanno in archivio. Lo ha ribadito il Garante per la protezione dei dati personali con il provvedimento n. 322 del 4 giugno 2025, adottato nei confronti del Comune di Recco, a seguito del reclamo presentato da un cittadino sanzionato per scorretto conferimento dei rifiuti. L’Autorità ha ricordato che i sistemi di videosorveglianza ambientale sono legittimi soltanto quando non sia possibile ricorrere ad altri strumenti di controllo e devono essere configurati con un angolo di ripresa limitato alle sole aree interessate. Centrale, inoltre, il rispetto del principio di trasparenza. La normativa richiede che l’interessato sia sempre posto in condizione di conoscere, in modo chiaro e immediato, chi tratta i suoi dati, per quali finalità e con quali conseguenze. Nel caso di Recco il Garante ha accertato la violazione dei principi di liceità, correttezza e trasparenza del Gdpr, nonché l’assenza di cartelli informativi al momento delle riprese e l’inadeguatezza delle informazioni pubblicate online. Anche gli aggiornamenti successivi non sono stati ritenuti sufficienti, poiché nelle informative permaneva l’indicazione di una pluralità di finalità non coerenti con l’uso specifico delle fototrappole ambientali. L’orientamento espresso dall’Autorità sembrerebbe imporre una netta distinzione tra sistemi destinati al contrasto del degrado urbano e altri impianti di videosorveglianza comunale, con cartelli e informative dedicate. Tuttavia, con l’entrata in vigore del dl 116/2025 il quadro normativo si è parzialmente modificato, legittimando un utilizzo ibrido delle telecamere comunali, che possono ora essere destinate contestualmente a finalità di sicurezza urbana, stradale e ambientale. Alla luce di tale evoluzione, l’opzione più coerente con i principi di efficienza e chiarezza amministrativa sembra essere l’adozione di un unico modello di cartello standardizzato, che riporti le tre finalità tipiche della videosorveglianza urbana, con il rinvio alle informative di secondo livello per i necessari dettagli tecnici.

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