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E’ sufficiente indicare la matricola dell’accertatore o serve il nome completo?

Di Giacomo Pellegrini

Interessante nota del Ministero dell’Interno che, in risposta ad una esplicita richiesta del Comando Polizia Locale di Livorno, cerca di fare chiarezza, non riuscendoci pienamente, sull’annosa questione della necessità di indicare, o meno, le generalità dell’agente accertatore all’interno del verbale di contestazione. La polizia labronica aveva infatti richiesto chiarimenti circa la necessità di indicare nei verbali di accertamento di violazioni al Codice della Strada le generalità dell’organo accertatore al posto del numero di matricola, con possibilità di adozione mediante l’uso di documenti digitali di idonea procedura dí identificazione dell’agente con un codice univoco e cifrato mediante pseudonomizzazione. Nella sostanza, era intenzione del comando interrogante, non inserire più nei verbali il riferimento alla matricola degli agenti accertatori, ma adottare una procedura digitalizzata con la quale poter comunque risalire ai verbalizzanti. Il dicastero sottolinea che il quadro normativo attuale non dirime la questione e, sebbene i principi generali in tema di accertamento delle violazioni impongano l’identificazione dell’accertatore, in ossequio al principio di trasparenza e per garantire il diritto di difesa del cittadino, nell’attuale formulazione del Codice della Strada non si rinvengono indicazioni circa le modalità con le quali tale identificazione debba essere adottata, dal momento che la vigente  formulazione dell’articolo.200 C.d.S., a differenza del testo originario, non contiene più il rinvio al modello VI.I allegato al regolamento di esecuzione, ove vi era spazio per le generalità dei verbalizzanti, ma soltanto ai contenuti del verbale, tra i quali l’art.383 del regolamento non contempla le generalità dei verbalizzanti. In questa incertezza, conclude la nota ministeriale, la Polizia di Stato ha comunque adottato una scelta ben precisa, indicando le generalità dei verbalizzanti sia sui verbali redatti “su strada” che su quelli prodotti con l’ausilio di sistemi informatici.

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