Digitalizzazione e supporto tecnico-amministrativo nel nuovo Codice dei contratti pubblici.
Di Luca Leccisotti
1. Premessa: l’ecosistema digitale degli appalti pubblici
La digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici, sancita in via definitiva dal D.Lgs. 36/2023 e ulteriormente consolidata dal correttivo di cui al D.Lgs. 209/2024, rappresenta una delle più radicali trasformazioni nella storia della contrattualistica pubblica italiana. Al centro di tale processo non vi è solo l’automazione documentale o la dematerializzazione delle procedure, ma un vero e proprio cambio di paradigma nella gestione delle commesse pubbliche, in cui le tecnologie digitali diventano strumento di semplificazione, trasparenza, accountability e, soprattutto, garanzia di risultato.
In questo contesto si colloca il rilascio della versione 2.0 dell’applicativo DigitAPP, sviluppato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), quale strumento di ausilio tecnico-operativo per i RUP e per il personale delle stazioni appaltanti.
DigitAPP si configura oggi come un presidio digitale ad alta densità informativa, in grado di accompagnare l’attività professionale delle amministrazioni in una fase cruciale di transizione, grazie a una combinazione integrata di:
- normativa sempre aggiornata,
- pareri interpretativi ufficiali,
- strumenti di autoformazione (flashcard e mappe concettuali),
- sperimentazioni avanzate (chatbot per quesiti operativi).
2. Il fondamento normativo e la spinta alla digitalizzazione
2.1 Il principio della digitalizzazione nel D.Lgs. 36/2023
Fin dall’art. 1 del nuovo Codice, il principio della digitalizzazione come regola (non come eccezione) pervade tutto l’impianto normativo. In particolare:
- l’art. 19 impone che l’intero ciclo di vita del contratto pubblico – dalla programmazione all’esecuzione – sia digitalmente tracciabile;
- l’art. 22 disciplina la Piattaforma di approvvigionamento digitale e i suoi nodi interoperabili, tra cui SIMOG, AVCpass, FVOE e BDAP;
- l’art. 25 attribuisce all’ANAC e alle Piattaforme il compito di rendere accessibili tutti i dati secondo i principi dell’open government.
DigitAPP si inserisce in questo contesto come strumento ausiliario a supporto del personale, senza sostituirsi alle piattaforme abilitanti ma agendo come ponte cognitivo e formativo tra la norma e la sua applicazione quotidiana.
3. DigitAPP 2.0: caratteristiche giuridico-funzionali
3.1 Accesso all’apparato normativo
DigitAPP consente la consultazione gratuita, agile e in tempo reale del testo vigente del Codice dei contratti pubblici, con evidenziazione delle modifiche derivanti dal D.Lgs. 209/2024 e con collegamenti ai pareri interpretativi del MIT.
3.2 Flashcard e mappe concettuali
L’inserimento di flashcard tematiche consente al personale tecnico e amministrativo:
- di ripassare rapidamente concetti chiave (es. avvalimento, FVOE, rotazione sottosoglia),
- di stimolare l’autoformazione in vista di aggiornamenti o incarichi di responsabilità.
Le mappe concettuali, invece, rappresentano graficamente i collegamenti tra articoli e istituti, facilitando una visione sistematica della disciplina. Questo è particolarmente utile per il RUP chiamato ad applicare il codice in contesti reali e complessi.
3.3 Approfondimenti e pareri
Gli approfondimenti sono estratti dai pareri del MIT, dalle FAQ ANAC e da fonti dottrinali. Costituiscono una sezione ad alta densità tecnico-giuridica, pensata per chi debba decidere su:
- deroghe giustificate,
- gestione dei malfunzionamenti di piattaforma,
- limiti delle procedure semplificate.
4. Chatbot DigitAPP: intelligenza artificiale e giuridicità
4.1 La sperimentazione progressiva
Dal 1° luglio 2025 è iniziata la sperimentazione del chatbot DigitAPP, un assistente digitale che, attraverso un’interfaccia semplificata, consente al RUP di ottenere risposte puntuali e motivate a quesiti applicativi.
La fase di testing è strutturata in finestre temporali riservate per ambiti territoriali e tipologie di amministrazioni (centrali, regionali, provinciali, comunali), con accesso consentito a 100 utenti per ciclo tramite autenticazione SPID e codice AUSA.
4.2 Funzionalità attuali e prospettive
Il chatbot, nella sua versione beta, è addestrato su:
- testo del codice coordinato con il correttivo;
- FAQ ufficiali ANAC e MIT;
- giurisprudenza amministrativa selezionata (TAR e Consiglio di Stato, 2023-2025).
L’obiettivo dichiarato è quello di evitare richieste informali a MIT o ANAC, spesso prive di riscontro, e dotare le SA di un compagno operativo affidabile, coerente e trasparente.
5. Profili giuridici e istituzionali dell’iniziativa
5.1 Il ruolo del MIT come “supporto tecnico” alle SA
La Legge 120/2020, all’art. 10, ha rafforzato il ruolo del MIT come ente abilitato a fornire supporto tecnico alle stazioni appaltanti, in raccordo con ANAC e la Cabina di regia PNRR. DigitAPP rappresenta la materializzazione di tale funzione: non più solo regolatore, ma anche facilitatore.
5.2 Interoperabilità con l’ecosistema digitale
DigitAPP non è una piattaforma abilitante, ma è perfettamente integrata con i sistemi di e-procurement (MEPA, SDAPA, Acquisti in Rete, SIMOG) e compatibile con gli attuali moduli di interoperabilità previsti da AGID e da AgID-ANAC.
6. Punti di forza e limiti operativi
6.1 Punti di forza
- Accesso gratuito, costante e verificabile;
- Affidabilità delle fonti (norme, FAQ, pareri MIT);
- Usabilità anche da dispositivi mobili;
- Supporto alla formazione continua;
- Capacità di prevenzione degli errori in sede di gara.
6.2 Limiti
- Chatbot in fase di sperimentazione: risposte limitate a quesiti standard;
- Mancanza (attuale) di notifica push per aggiornamenti normativi;
- Nessuna integrazione diretta con i sistemi di gestione documentale delle SA.
7. Impatti per i RUP e per le amministrazioni aggiudicatrici
L’utilizzo di DigitAPP:
- riduce i margini di errore nei bandi, migliorando la qualità dell’istruttoria;
- alimenta la cultura della legalità digitale, rafforzando la tracciabilità e l’accountability;
- velocizza l’adozione di prassi uniformi tra amministrazioni di diversa dimensione.
8. Conclusioni: verso un’amministrazione aumentata
Il nuovo Codice dei contratti pubblici non richiede solo procedure digitali, ma mentalità digitale. La sfida è culturale, prima ancora che normativa. In tal senso, strumenti come DigitAPP – se correttamente accompagnati da linee guida, formazione e interoperabilità – rappresentano il passaggio necessario per trasformare l’attività delle stazioni appaltanti in un processo strutturato, tracciabile e orientato al risultato.
Il principio del risultato, introdotto all’art. 1 del D.Lgs. 36/2023, si declina anche nell’utilizzo intelligente degli strumenti digitali: fare le cose bene, in tempo, con consapevolezza giuridica e competenza tecnica.