L’imbrattamento di cose altrui resta reato
La Corte Costituzionale respinge le questioni di legittimità sollevate dal Tribunale di Firenze.
Di Michele Mavino
La pronuncia della Corte Costituzionale nr 105 depositata il 16 luglio 2025 rappresenta un passaggio significativo nel dibattito giuridico sulla coerenza del sistema sanzionatorio penale in materia di beni giuridici di modesta lesione, e si inserisce nel contesto più ampio delle politiche di depenalizzazione e razionalizzazione delle sanzioni introdotte negli ultimi anni.
La Corte è stata chiamata a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale dell’art. 639 c.p., che sanziona penalmente il deturpamento o l’imbrattamento di cose altrui, anche in assenza di violenza o minaccia. Il Tribunale di Firenze lamentava, in particolare, l’irragionevolezza e la sproporzione della sanzione penale prevista per condotte di scarsa lesività (alterazioni temporanee...