Patente Sospesa per Abbandono di Rifiuti

La Procedura in caso di Accertamento da Remoto mediante video sorveglianza.

Di Marco D’Antuoni

L’introduzione della sanzione accessoria della sospensione della patente (da 1 a 4 mesi) per il reato di abbandono di rifiuti (Art. 255, c. 1 D.Lgs. 152/2006) quando commesso con un veicolo, ha imposto nuove e delicate procedure di accertamento per la Polizia Giudiziaria.

La vera novità risiede nella possibilità di accertare il reato non in flagranza, ma in modo differito, grazie all’analisi dei filmati provenienti da fototrappole e telecamere di videosorveglianza.

Per comodità espositiva analizziamo le varie fasi dellla procedura in diversi punti.

1. La Fase di Accertamento Remoto

La procedura inizia con l’analisi dei dati visivi:

• Acquisizione Certificata: La PG estrae le registrazioni dal sistema di videosorveglianza.

Questa operazione deve avvenire garantendo la catena di custodia del filmato: l’integrità e l’immodificabilità della prova devono essere certificate per resistere in un eventuale giudizio penale.

• Identificazione del Responsabile: Le immagini devono permettere l’identificazione certa del veicolo (lettura targa) e, cruciale per la sanzione accessoria, del conducente che ha materialmente abbandonato il rifiuto. L’identificazione del solo veicolo non basta se non si riesce a risalire al responsabile della guida al momento del fatto.

• Identificazione del Reato: Viene formalizzata l’accertamento del reato contravvenzionale previsto dall’Art. 255, c. 1 del Testo Unico Ambientale (TUA), aggravato dall’uso del veicolo.

2. L’Assenza della Contestazione Immediata:

A differenza del Codice della Strada (CdS), dove la sospensione della patente è spesso collegata al ritiro immediato in flagranza, nell’illecito ambientale accertato da remoto, il conducente non è presente.

• Notifica del Verbale di accertamento/Comunicazione di Notizia di Reato: La PG notifica il verbale di accertamento contenente la notizia di reato, mediante verbale di identificazione, elezione domicilio e nomina difensore, dove all’interno viene comunicato che la violazione comporta la sanzione accessoria della sospensione della patente.

3. La Procedura Esecutiva: Rinvio al Codice della Strada

Una volta accertato il reato commesso per mezzo dell’uso del veicolo, la legge rinvia alle procedure esecutive previste dal Titolo VI, Capo II, Sezione II del Codice della Strada (D.Lgs. n. 285/1992).

Dovendo agire in differita, la PG non può ritirare immediatamente il documento.

Il Ruolo del Prefetto (o del Giudice Penale):

• Fase Preliminare/Cautelare: Nel caso di specie, nelle more del procedimento, è il Prefetto che ha la facoltà di emettere un provvedimento cautelare di sospensione della patente non appena riceve la notizia di reato dalla PG.

• L’Iter di Applicazione:

1. La PG invia la notizia di reato alla Procura della Repubblica e il verbale/rapporto di accertamento al Prefetto competente per territorio.

2. Il Prefetto, valutata la documentazione (il video è la prova regina), emette l’Ordinanza di Sospensione della Patente.

3. Tale provvedimento prefettizio viene notificato al trasgressore. A seguito della notifica, il destinatario è obbligato a consegnare la patente all’ufficio indicato (solitamente la Prefettura o l’organo di Polizia Giudiziaria notificante) entro un termine perentorio.

• Decorrenza: Il periodo di sospensione decorre dalla data di effettiva consegna della patente.

4. Aspetti Critici e Difese

Il meccanismo di accertamento da remoto (foto trappola o telecamera) introduce alcune potenziali criticità per la difesa e per l’operatore di PG:

• Prova della Guida: Il punto più debole in sede di ricorso è la prova che la persona identificata dalla targa fosse effettivamente il conducente al momento dell’abbandono. La PG deve dimostrare, tramite immagini nitide, altri elementi o successive indagini, che il soggetto notificato fosse alla guida.

• Permesso di Guida: L’interessato, dopo aver consegnato la patente, ha la facoltà di presentare ricorso o, in alternativa, di richiedere al Prefetto un permesso temporaneo di guida per comprovate esigenze lavorative.

In conclusione, la sinergia tra tecnologia di videosorveglianza e l’applicazione delle norme del Codice della Strada per le sanzioni accessorie offre alla Polizia Giudiziaria uno strumento estremamente potente.

La sua efficacia, tuttavia, è direttamente proporzionale alla rigore procedurale con cui l’accertamento remoto viene condotto e documentato.

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