Comuni sorvegliati speciali sui device tecnologici.

Di Stefano Manzelli

Sulla videosorveglianza urbana i comuni devono fare un passo indietro. Organizzando meglio i sistemi e le finalità del trattamento senza interferire di propria iniziativa sulla sicurezza pubblica. Lo ha evidenziato il Garante per la protezione dei dati personali con il parere inviato a Imola il 18 luglio 2025. Nessuna sanzione è stata irrogata ma l’autorità ha ritenuto necessario sollecitare l’ente a rafforzare il rispetto dei principi di liceità, trasparenza e minimizzazione, specie in relazione ai dispositivi per la lettura delle targhe. L’istruttoria nasce da un reclamo che lamentava il mancato riscontro a una richiesta di accesso ai dati. L’ente ha reagito prontamente, documentando l’attività svolta, aggiornando informative e regolamenti, perfezionando la...

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