Comuni sorvegliati speciali sui device tecnologici.

Di Stefano Manzelli

Sulla videosorveglianza urbana i comuni devono fare un passo indietro. Organizzando meglio i sistemi e le finalità del trattamento senza interferire di propria iniziativa sulla sicurezza pubblica. Lo ha evidenziato il Garante per la protezione dei dati personali con il parere inviato a Imola il 18 luglio 2025. Nessuna sanzione è stata irrogata ma l’autorità ha ritenuto necessario sollecitare l’ente a rafforzare il rispetto dei principi di liceità, trasparenza e minimizzazione, specie in relazione ai dispositivi per la lettura delle targhe. L’istruttoria nasce da un reclamo che lamentava il mancato riscontro a una richiesta di accesso ai dati. L’ente ha reagito prontamente, documentando l’attività svolta, aggiornando informative e regolamenti, perfezionando la DPIA e chiarendo l’utilizzo differenziato dei device. Tuttavia il Garante ha evidenziato alcuni limiti strutturali che interessano molti enti locali. La questione centrale resta quella delle finalità del trattamento. Troppe volte i Comuni adottano un approccio cumulativo, sommando intenti anche eterogenei sotto l’etichetta generica della videosorveglianza. Il provvedimento chiarisce che i sistemi di ripresa posizionati sulla pubblica via devono rispondere a finalità omogenee e giuridicamente fondate, riconducibili prevalentemente alle previsioni del dl 14/2017, sicurezza urbana oppure del codice della strada o della tutela ambientale. Diversamente, si rischia di eccedere i limiti di legge. Particolare attenzione è richiesta per i sistemi di lettura automatica delle targhe. L’uso di tali strumenti per finalità di sicurezza è subordinato alla loro espressa previsione nei patti stipulati con la prefettura. In mancanza, l’impiego è legittimo solo per la sicurezza stradale. In questo quadro, e in attesa di una indicazione centrale che coordini le diverse fonti e responsabilità in materia, la via più prudente per gli enti locali resta quella della semplificazione regolatoria. Limitare le finalità dichiarate alle sole attività strettamente giustificate, con cartellonistica chiara e informative coerenti. La semplificazione rappresenta un passo avanti nella gestione consapevole delle tecnologie pubbliche.

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