il concorso c’è, ma non si vede
Il gioco delle tre carte negli enti pubblici.
Di Giuseppe Vecchio
L’ennesima sentenza della Cassazione (N.R.G. 6159/2025) che sancisce la preminenza del Consiglio di Stato, conferma un principio ormai scolpito nella giurisprudenza amministrativa: le scelte macro-organizzative dell’ente pubblico sono insindacabili dal giudice ordinario e rientrano nella competenza esclusiva del giudice amministrativo. Nulla di nuovo sotto il sole. Ma dietro questa apparente linearità si nasconde l’ennesima beffa ai danni di chi crede nella trasparenza dei concorsi pubblici e nel sacrosanto principio di accesso basato sul merito.
Il caso in questione riguarda un Comune che, anziché procedere allo scorrimento di una graduatoria vigente, ha deciso di adottare un atto di macro-organizzazione rivedendo la pianta organica e avviando una selezione interna. Il risultato?...









