Libertà di critica o lesa maestà aziendale?
La Cassazione e il confine (labile) tra diritto e sudditanza.
Di Giuseppe Vecchio
La sentenza della Cassazione N.R.G. 5331/2025 rappresenta l’ennesimo capitolo di una giurisprudenza oscillante tra il riconoscimento del diritto costituzionale di critica e la pretesa, sempre più soffocante, di una fedeltà “quasi feudale” del lavoratore all’azienda. Il caso, nella sua semplicità, si rivela emblematico di un tempo in cui la libertà di parola viene compressa dalla paura delle ripercussioni: un dipendente esprime su una piattaforma informatica una critica nei confronti della propria azienda e, per tutta risposta, viene licenziato per motivi disciplinari venendo meno il legame fiduciario con l’azienda.
La Cassazione, nel rimandare alla Corte d’Appello la riforma della sentenza, si è soffermata sulla linea di confine tra...